Il ruolo dell’osteopatia nella lombalgia (mal di schiena)

Il ruolo dell’osteopatia nella lombalgia (mal di schiena)

La lombalgia (low back pain)  colpisce quasi il 60-80% delle persone ed è uno dei disturbi più frequenti della nostra epoca : si stima infatti che  il 23 % della popolazione soffra di lombalgia cronica, creando così molti disagi sulla vita quotidiana di chi soffre di questo disturbo.

I sintomi principali sono descritti come dolore nella parte bassa della schiena, nello specifico del tratto lombare e sacrale, con o senza irradiazione agli arti inferiori (lombosciatalgia), può inoltre avere insorgenza acuta oppure cronica.

In particolare si definisce lombalgia acuta un episodio di durata inferiore alle 6 settimane, sub-acuta con durata compresa fra le 6 e le 12 settimane e cronica quando supera le 12 settimane.

Tra le molteplici cause di lombalgia troviamo:

  • frattura vertebrale
  • discopatia
  • ernia del disco
  • contrattura muscolare
  • spondilolistesi
  • canale stretto
  • aumento o diminuzione della lordosi lombare
  • problematiche viscerali (colon irritabile, stipsi ecc..)
  • debolezza della muscolatura addominale, in particolare del muscolo trasverso dell’addome, con diminuzione della “core stability”
  • sovrappeso
  • fumo
  • alterazione dell’articolazione temporomandibolare e quindi della masticazione
  • problemi psicologici, tra cui ansia e depressione

 

L’obiettivo della diagnosi osteopatica è quello di stabilire con successo le diverse cause che inducono allo sviluppo e al persistere del dolore nel paziente.

Inizialmente verrà chiesto al soggetto di compilare un questionario (anamnesi) avente come obbiettivo la formulazione di una diagnosi ed il conseguente trattamento specifico.

La valutazione osteopatica del paziente si divide in varie fasi:

  • osservazione della postura
  • valutazione del grado di movimento con e senza evocazione del dolore
  • palpazione dei punti di repere anatomici
  • utilizzo di test ortopedici per valutare la mobilità delle articolazioni (sacro iliache, lombari, dorsali, cervicali, anche)
  • valutazione del grado di mobilità dei visceri (intestino, stomaco, reni ecc.)
  • valutazione dell’elasticità dei muscoli e delle fasce
  • valutazione della presenza di trigger point muscolari
  • valutazione delle suture craniche e del ritmo cranio sacrale

 

 

Il trattamento osteopatico è mirato principalmente a donare mobilità ai segmenti anatomici precedentemente analizzati in modo da risolvere la sintomatologia, utilizzando:

  • tecniche strutturali (manipolazione diretta e semidiretta, muscolo-energia, riarticolatorie)
  • tecniche viscerali
  • terapia cranio sacrale
  • tecniche fasciali

L’ osteopata deciderà quale sarà per voi il miglior percorso terapeutico, basandosi sulle sue qualità palpatorie, di osservazione e diagnosi.

Non va sottovalutato, ove necessario, il ricorso a più approfondite valutazioni strumentali come la risonanza magnetica nucleare (RMN) o la TAC, in tal caso l’osteopata potrà indirizzarvi a colleghi professionisti (Neurologi, Ortopedici).

Inoltre è utile abbinare al trattamento osteopatico l’utilizzo di elettromedicali come la tecar terapia, tecniche fisioterapiche come il kinesio taping e l’attuazione di percorsi di ginnastica preventiva e di mantenimento, in quanto è stato dimostrato che il movimento è un ottimo rimedio contro il mal di schiena e le sue recidive.

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